venerdì 11 dicembre 2009

1) Marketing, parte prima: Il nobel al marketing va a... Barack Obama!

Il nobel per il marketing va a Obama, quello per la pace non esiste più. E io sono sempre più indignato. La vittoria di Obama alle elezioni presidenziali era una buffonata: è stato puro marketing, propaganda costruita con i soldi (Obama aveva speso il triplo del suo concorrente repubblicano). Il popolino non vota i contenuti ma gli slogan e le piazze piene, Obama, che lo sapeva bene, ha nascosto i suoi contenuti per affrontare una campagna elettorale basata solo su eventi e spettacoli. La fortuna è stata quella di poter contare, in un momento cruciale com quello che stiamo vivendo, su un uomo di saldi principi e con idee importanti che allo stesso tempo è un buon venditore di sè stesso. Obama non ha vinto le elezioni per i suoi contenuti (sebbene li abbia), ma per due motivi semplicissimi: aveva più danaro da spendere in pubblicità e si trovava a battagliare contro dei pagliacci come McCain e Palin. Il popolino ebete e ignorante avrebbe continuato a votare wbush per secoli se non fosse arrivato quel Cristo-imprenditore che è Obama. Siamo stati fortunati, bisogna ammetterlo: la faccia di Obama è più popolare del simbolo della coca-cola, se fosse stato un dittatore sanguinario a quest'ora saremmo già tutti morti.
Eppure Obama non sta rispettando, ovviamente, le promesse di marketing che aveva offerto in campagna elettorale. E aggiungo: per fortuna! La sua marcia indietro nei confronti del ritiro completo delle truppe in Afganistan è un gesto importante, sarebbe stato un suicidio fare ciò che aveva pronosticato prima del suo insediamento. Fin qui non pongo delle problematiche. Ma ricordiamo che OBAMA NON HA FIRMATO IL TRATTATO DI CESSAZIONE DELLE MINE ANTI-UOMO. Com'è possibile dare il premio nobel ad un uomo che non si prende il coraggio di abolire la principale arma infanticida mondiale? Perché, perché, perchè, maledizione rovinare una celebrazione secolare come il nobel? A che cosa serve il nobel per la pace a Barack Obama? Ci sono interi continenti che si stanno logorando in massacri sanguinosi, eroi che trascorrono decine di anni in carcere per difendere la libertà del paese. Invece di porre i riflettori su questioni oscure e nebbiose, su eventi infami che l'informazione non segue a dovere e che avvengono tutti i santi giorni nel mondo, un'organizzazione liberale come il premio nobel decide di mascherare tutto questo per accecarci di nuovo con i risaputi problemi che incorrono tra occidente e medioriente. Che senso ha tutto ciò? Chi me lo spiega? Che cosa significa tutto questo? non capisco proprio, che sta succedendo maledizione? di chi e che cosa possiamo fidarci? Ripeto non capisco, non capisco, non capisco... non so se ridere o piangere. Nelle strade, nelle case la maggioranza la pensa come me, ma allora gli alti borghi sono dei pianeti alieni, hanno delle trame segrete? Vorrei parlare con ognuno di coloro che gestisce l'organizzazione premio nobel e potergli dire: "perchè, maledizione, perché? Datemi una spiegazione semplice per queste vergogne".

E' evidente che il marketing è l'arma fondamentale del XXI secolo. Ciò rende impossibile poter usufruire di una informazione imparziale perchè tutto è propaganda di qualcuno a favore di qualcun'altro che ha pagato. Perciò è impossibile fidarsi. Il consiglio unico è quello di avere una visione multidimensionale di ogni singolo evento, non è più possibile affidarsi ad un solo canale mass-mediatico.

Nel prossimo post stilerò una serie di consigli per una corretta informazione, sempre dal mio umile punto di vista ovviamente...

A dopo.

"Da' lvin bon a vojaltri è com mett na cravatta an porc"

2 commenti:

  1. Bisogna anche ammettere che con la vittoria del nobel Obama è impossibilitato a future scelte belligeranti e in generale dovrà dimostrare di esserselo meritato, favorendo così la pace.

    Un visione machiavellico/positiva.

    Du Grappe

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  2. da lvin bon a vojaltri è com mett na cravatta an porc11 dicembre 2009 alle ore 12:28

    peccato che abbia detto subito dopo che non ritirerà le truppe dall'afganistan, dichiarando che "la guerra, a volte, può essere giusta"...

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